Luoghi di vita

Ho cambiato diverse volte casa e mi è rimasto poco e niente dei luoghi dove ho vissuto. Riflettendoci, mi sono chiesto: dove va a finire ciò che è stato? Che cosa rimane di quanto è stato vissuto? Che cosa resta di ciò che ci circonda ogni giorno? Così è nata l’idea di fotografare, in sequenze parallele, due case: la casa dei miei genitori ad Enna dove sono nato e cresciuto, e la casa di Torino dove ora convivo con degli studenti. Il senso perduto dei luoghi viene ritrovato e riproposto tramite i simboli della vita quotidiana, i quali descrivono le identità delle persone che hanno vissuto e vivono questi luoghi. I simboli evidenziano anche la presenza di due mondi, quello della tradizione, rappresentato dalla vita familiare, e quello, si potrebbe dire, della modernità, rappresentato dalla vita studentesca. Fotografare per dettagli ciò che appare dell’intimo di ciascuno e che al contempo ci rappresenta e ci identifica, mi ha inoltre permesso di creare un collegamento tra il mondo interno e quello esterno. Soggiogati dal mondo delle immagini, dimentichiamo facilmente le piccole cose che ci circondano. Con Luoghi di vita ho voluto restituire valore a quelle piccole cose, cercando di concretizzare un pensiero di Aldo Rossi, secondo cui “i luoghi sono più forti delle persone, la scena fissa è più forte delle vicende umane”.

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